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51 giorni senza scuse di Rich Gaspari. Il capitolo che preferisco? Giorno 13: non fallirai.
Sollevati. Torna in palestra. Spostati nello scantinato di tuo fratello se è necessario. E, cosa più importante, guardati allo specchio e ripetiti: “Non fallirai”.
Tutti abbiamo paura di fallire eppure tutti abbiamo bisogno di fallire. All’università mi insegnarono che scopri che c’è uno scalino il giorno che ci inciampi. Scalino dopo scalino, possiamo salire la scala del successo personale. Chi ha successo nella vita è chi ha imparato da ogni sconfitta e da ogni fallimento, si è raccontato la correzione e la soluzione in maniera da cambiare rotta e arrivare dove voleva e poteva.
Come ho detto ad un atleta, ringrazia la sorte se sei arrivato secondo. Quella sconfitta ti ha portato a migliorarti per la gara successiva, perché avevi davvero un margine di miglioramento. Se avessi vinto subito, saresti rimasto privato della possibilità di essere il migliore te stesso, avresti avuto una vittoria monca e poco istruttiva. La sconfitta ci insegna che possiamo sempre fare un pezzetto di più, che possiamo sempre crescere, che possiamo ancora cambiare.
C’è solo la paura del fallimento, che ci creiamo da noi autolimitandoci. Il fallimento di per sé non esiste: c’è solo l’esperienza di azioni che non hanno prodotto i risultati sperati e quindi la necessità di cambiare il nostro comportamento per invece ottenere quei risultati.
Nell’Ultimate Success Formula di Tony Robbins, possiamo dire che il fallimento occupa due fasi su quattro ed è decisivo per il successo: 1) sapere cosa vuoi, 2) agire, 3) sapere capire rapidamente se le azioni danno risultati che portano più vicino all’obiettivo: analizzare senza paura di trovare che stiamo fallendo, anzi… scovare ogni errore, 4) essere flessibili da cambiare il nostro comportamento fino ad ottenere ciò che vogliamo.
Il fallimento non è mai definitivo. Solo chi non impara, è condannato a ripercorrere per sempre i suoi sbagli. Non esiste fallimento: solo risultati. Se i risultati non ti piacciono e non sono quelli che desideri, dedicati a imparare e correggerti cambiando le tue azioni per produrre nuovi risultati.
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E tu, cosa pensi di fare? Mollare e fallire o imparare e andare avanti? Qualsiasi sia stata la tua esperienza nel passato, la tua storia non è il tuo destino.
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