A me la Rivoluzione Francese è sempre stata “simpatica”. La ghigliottina prima di averla vista nei nostri tempi recenti non era immaginabile in tutta la sua atrocità. In fondo erano delle pagine su un libro di Storia, soprattutto questo quadro (che il mio libro di Storia di terza media aveva proprio sulla copertina), che raccontavano una cosa entusiasmante: qualcuno (tanti) che si erano rotti le palle di una certa oppressione e avevano deciso di prendere la Bastiglia e cambiare le cose. Una rivelazione, in pratica. Quei momenti in cui mandi a ‘fanculo tutti e tagli (letteralmente) il ciarpame che ti stava soffocando.
Ecco, per quanto atroce e orrorifico possa essere, auguro a tutti un buon 14 luglio e, in alcuni casi, non abbiate paura di prendere le vostre Bastiglie, usare le vostre (metaforiche) ghigliottine e vivere LIBERI. E se ad essere liberi non ci arrivate mai, almeno mirateci, vivendo rivoluzionari e radicali. Anche la Rivoluzione Francese non fu né originale (c’era stata prima quella Americana) né di successo (si insaccò nell’Imperatore e poi fu ripristinata la monarchia) ma questo non toglie che ha rappresentato un modello eccelso per tutte le rivoluzioni a venire.