Bob Proctor – L’eredità di Napoleon Hill. Episodio 3.

Traduzione di Rossella Pruneti.
Il libro nel video è: Bob Proctor e Sandy Gallagher, L’arte di vivere, RP Publishing 2016

Sai, la prima volta che presi in mano “Pensa e arricchisci te stesso”, tanto tempo fa, 55 anni fa, come iniziai a leggerlo, cominciai a pensare davvero, probabilmente per la prima volta in vita mia. Se tu chiedessi ad un passante in strada, ti risponderebbe che tutti pensano.
Tuttavia la verità è che pochissime persone pensano. L’attività mentale non è il pensiero.
Quello che mi fece proprio fare questo libro, fu cercare il significato della vita. Perché viviamo? Cosa vogliamo fare? Cosa facciamo della nostra vita?
Cominciai a rendermi conto (avevo 26 anni) che la mia vita non aveva significato. Mi svegliavo al mattino, facevo quello che facevo e tornavo a letto. E facevo così giorno dopo giorno per 26 anni. Ma quando iniziai a leggere questo libro, iniziai a studiare la vita di persone che avevano veramente fatto qualcosa di importante nella loro vita. Tutto ciò che studiavo indicava che questi grandi giganti della storia non erano diversi da te e me. Più studiavo, più penso ero spinto a cercare il significato per me, per la mia vita. Credevo onestamente che se la tua vita non ha un significato, se non stai viaggiando verso qualcosa, la tua vita è proprio meschina e vivi come un fossile. Devi andare in profondità, devi proprio dare un profondo significato alla tua vita.
Io cominciai a fare così 55 anni fa e non come oggi, penso sia un processo graduale, sono sempre più in sintonia con l’idea che sia necessario cercare un significato per tutto quello che faccio ogni giorno. Voglio fare qualcosa proprio per farla, con un significato, e onestamente ritengo che se posso aiutare gli altri a fare uguale, allora ho raggiunto quanto mi ero prefisso.
Perché arrivai alla conclusione che come avevo vissuto io per i primi 26 anni della mia vita è come la stragrande maggioranza delle persone trascorre tutta la vita.
Nel corso degli anni sono diventato più concentrato e credo che l’unica cosa che ci manchi sia la concentrazione e l’immaginazione.
Ho letto un autore che scriveva: “concentrazione debole e povertà di immaginazione”. Le nostre esistenze potrebbero essere un’avventura tanto ricca e significativa, non dovrebbero mai essere noia, ogni giorno dovrebbe possedere una dose di entusiasmo. Forse entusiasmo è la parola sbagliata e sarebbe meglio dire “significato”.
Penso che ogni giorno dovrebbe avere una dose di significato in modo che quando andiamo a dormire la sera, ci rendiamo conto di essere la migliore creazione divina, con facoltà mentali incredibili se inizi a studiarle, quindi non credo che tutto questo incredibile potere, potenziale, sia destinato a farci solo sopravvivere.
Credo fortemente che dovremmo proprio cercare un significato ogni giorno e dedicarci a qualcosa grazie al quale ogni giornata diventa un’avventura. Così portiamo più di noi stessi in superficie. Penso che se lo facciamo, quando la notte ci corichiamo siamo molto più felici e vorremmo un po’ più bene a noi stessi. Io credo proprio che più sviluppiamo noi stessi, più grande è il nostro contributo, più ci vorremo bene.
Io sono arrivato al punto ora che voglio bene a me stesso. Non sono sviato dalle opinioni degli altri e se non piaccio a qualcuno, è un problema suo. Io sono una buona persona, se non vado a genio è probabilmente qualcosa in sé stessi che a loro non piace. Ritengo che sia importante che vogliamo bene a noi stessi. È importante capire quanto è vasto il nostro potenziale.
Non c’è niente al pari sul pianeta. L’ho ripetuto tante volte, me lo puoi avere sentito già dire, ma tutte le altre piccole creature del pianeta sono perfettamente a loro agio nel proprio ambiente, si inseriscono bene. Tu ed io siamo del tutto disorientati nel nostro ambiente perché noi abbiamo ricevuto la capacità di creare il nostro stesso ambiente e penso che vogliamo fare un buon lavoro al riguardo.
Penso che vogliamo che ogni giorno conti perché non sappiamo quanto a lungo saremo qui e vogliamo essere certi che il viaggio che facciamo possieda un vero e profondo significato.