Non è il piano per conquistare il mondo e dintorni, ma è la tua scheda d’allenamento.
Un problema ad ogni livello, dal principiante all’agonista. E’ il problema del cambio della scheda e le lamentele e i drammi da signorine se questa nuova scheda è troppo tosta o difficile.
La tabella d’allenamento non si cambia per noia ma si cambia letteralmente per andare avanti, per arrivare ad uno step superiore.
Non per niente il bodybuilding si chiama anche allenamento con sovraccarichi progressivi e se non c’è progressione nel sovraccarico, che allenamento è? Il sovraccarico si articola in quattro componenti:
1) cambiare gli esercizi;
2) cambiare l’intensità;
3) ridurre i tempi d’allenamento e i recuperi o la durata nell’esecuzione degli esercizi. Anche aumentarli, nel caso dello slow motion.
Oppure 4), quarta possibilità, una combinazione di tutte queste variabili.
Ma di fatto la scheda nuova è una scheda diversa a cui il corpo non è abituato e che vi darà dolori e vi darà un po’ di difficoltà.
E’ un po’ come quando si legge un libro. Ci sono alcuni libri facili, al nostro livello, che leggiamo e tutto scorre liscio, comprendiamo tutto ma non è che ci danno un granché, al massimo qualche informazione. Quando li chiudiamo, siamo uguali a prima.
Ci sono invece quei libri che non capisci, capisci in parte e intuisci che ci sono delle verità e degli insegnamenti ancora più profondi che ti stanno sfuggendo. Ti applichi con metodo, rifletti molto bene, tiri fuori la tua forza e alla fine, quando li chiudi, sono libri che ti hanno reso diverso e di solito non li dimentichi mai.
Quindi scheda nuova, nuovo miglioramento.