“Come trattare gli altri e farseli amici” per istruttori di palestra e personal trainer

I numeri dell’istruttore di palestra che sa trattare con i propri allievi: zero critiche o condanne, almeno 1 complimento sincero per 1 buona qualità (ogni allievo, pur principiante, ce l’ha!), un milione di spunti per amare l’allenamento.

 
Le nozioni e le qualità per diventare bravi come istruttori di palestra e personal trainer sono tante. È un po’ come nelle ricette di cucina. La ricetta per essere un ottimo istruttore ha diversi ingredienti. La base è senz’altro una forte conoscenza scientifica, tenuta insieme da esperienza e pratica. Sapere condurre i rapporti interpersonali è solo una piccola parte, un ingrediente necessario in  minore quantità, per il lavoro dell’istruttore e del personal trainer, ma questo non toglie che non sia essenziale. Un po’ come il lievito se inforniamo dei biscotti. E come per gli ingredienti di una ricetta, è essenziale la quantità usata e il quando sono usati.
L’istruttore o il personal trainer deve essere il cameriere della palestra, cioè un manager (uno che dirige e controlla cose e persone) oppure un leader, uno che conduce/seduce persone?
Personalmente vorrei essere un istruttore o un personal trainer del secondo tipo ed è questo che insegno ai corsi di Tecnica di Bodybuilding. Se non c’è cuore e passione, oltre che capacità di trattare con gli altri, non esiste un grande insegnamento che fa leva sulle motivazioni e che procede nel lungo periodo se non a vita.
Potrà sembrarti insolito, ma io trovo molto utile la lettura di Come trattare gli altri e farseli amici anche da parte di un istruttore di palestra e di un personal trainer. Il celebre libro, scritto da Dale Carnegie nel 1936, è una raccolta di consigli pratici, con quattro specchietti che riassumono i principi esposti (che ti riporto nelle immagini dell’articolo, per tua comodità). Non si tratta di psicologia e neanche di una dotta e noiosa dissertazione di altro tipo. I principi che espone il libro sono l’uovo di Colombo, eppure spesso (troppo spesso) non li seguiamo… Sono modi di fare e atteggiamenti che determinano la differenza tra un bravo istruttore e un istruttore che rimarrà nel cuore dell’allievo.
 

Come applicare i principi di Come trattare gli altri e farseli amici al lavoro dell’istruttore o del personal trainer.

 
I tre principi fondamentali del libro Come trattare gli altri e farseli amici sono:

  1. Non criticare, non condannare, non recriminare
  2. Siate prodighi di apprezzamenti onesti e sinceri
  3. Suscitate negli altri la vostra stessa volontà

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Come trattare gli altri in palestra con… comprensione e senza critiche cattive

 
Non criticare: ricordo ancora con tristezza la mia prima istruttrice di palestra che vedendo le mie braccia chiamò il marito-collega urlando: “Guarda che braccine ha!”. Non so come mai non la odiai, forse perché l’effetto che ebbe fu di totale mia mortificazione. Al tempo avevo 26 cm di circonferenza del bicipite.
Sempre nella stessa palestra, c’era un’altra istruttrice che incitava alcune ragazze negli esercizi per le gambe urlando: “Su con quelle zampe!”.
Ogni persona dà una connotazione alle parole, quindi state attenti nello sceglierle per descrivere le parti del corpo e le persone stesse. Evitate ogni descrizione colorita dei vostri allievi o di loro parti del corpo a meno che non serva a sottolineare un miglioramento. Evitate anche ogni critica alla storia personale che può avere portato il vostro allievo a trascurare il proprio corpo. Non vi interessa da dove arriva: vi interessa che adesso è lì e vuole partire con voi per un nuovo obiettivo, questa volta in sintonia con il suo benessere.
 

Altri principi del libro Come trattare gli altri e farseli amici che vi possono essere utili su questo punto:

Fate in modo che gli altri si sentano importanti, e cercate sempre di ottenere questo risultato con la massima naturalezza e sincerità.
Mostrate rispetto per le altrui opinioni. Non dite mai: “Lei ha torto!”.
Cercate onestamente di vedere le cose dal punto di vista del vostro interlocutore.
Siate comprensivi nei confronti delle idee e dei desideri altrui.
Richiamate l’attenzione sugli errori altrui in modo indiretto.
Fate domande invece di impartire ordini diretti.
Fate in modo che l’altra persona salvi la faccia.
Usate l’incoraggiamento. Mostrate quant’è facile correggere gli errori.

 

Come trattare gli altri in palestra con… Apprezzamenti onesti e sinceri

 
Mi riscalda ancora il cuore la frase che mi disse l’istruttore Sunil: “Vederti allenare è uno spettacolo”. In pratica mi costruì una reputazione alla quale ho sempre cercato di attenermi: quella che, “nonostante donna”, prendevo l’allenamento coi pesi sul serio, molto. Mi ha aiutato. Date alle persone una reputazione da mantenere. Funziona.
Non mettetevi in competizione con i vostri allievi al punto da non riconoscere quanto possano avere imparato o essere migliorati. Non siate mai troppo occupati o distratti dal seguire gli altri per elargire una parola di incoraggiamento o un complimento. Spesso le persone in palestra non riescono a vedere i progressi perché troppo critiche con se stesse: accendete un fiammifero voi per illuminare loro la scena di quanto, invece, stanno riuscendo ad ottenere.
 

Altri principi del libro Come trattare gli altri e farseli amici che vi possono essere utili su questo punto:

Interessatevi sinceramente alle altre persone.
Incoraggiate gli altri a parlare di se stessi.
Parlate di quello che interessa agli altri.
Fate in modo che gli altri si sentano importanti, e cercate sempre di ottenere questo risultato con la massima naturalezza e sincerità.
Iniziate sempre con le lodi e l’apprezzamento sincero.
Lodate ogni più piccolo progresso. Siate calorosi nell’approvazione e prodighi di lodi.

 

Come trattare gli altri in palestra con… suscitando negli altri la vostra stessa volontà

 
Anzitutto non spintonate nessuno sulla vostra strada. Se a voi piace l’agonismo o il crossfit o l’uncinetto, non pretendiate che i vostri allievi facciano la stessa cosa. Certamente se insegnate una disciplina e le persone vengono da voi perché la insegnate, ci si aspetta che la amiate e la sappiatetrasmettere. In questo caso, ricordate sempre: “Cattura più mosche una goccia di miele che una di fiele”. Parla e insegna con il cuore oltre che con la testa. Non abbiate paura di fare scoprire ai vostri allievi quanto siete innamorati di ciò che insegnate. Non c’è persona più attraente di quella che è piena di passione e desiderio. Per questo, avrete insegnato veramente bene quando e solo quando avrete acceso nel petto degli altri la medesima passione che avete voi. Di contro, se non avete passione, lasciate perdere. Non è mestiere per voi e soprattutto fate un danno all’intera disciplina. Insegnare è un’arte e ci vuole amore.
 

Altri principi del libro Come trattare gli altri e farseli amici che vi possono essere utili su questo punto:

Sorridete.
Fate appello ai motivi più nobili.
Drammatizzate le vostre idee.
Lanciate una sfida.
Parlate sempre dei vostri errori prima di sottolineare quelli altrui.
Fate sì che l’altra persona sia felice di fare quanto le suggerite.

 

E adesso…

 

  1. Se sei un istruttore, non importa da quanto tempo e come ti sei comportato finora con i tuoi allievi, leggi immediatamente il libro di Dale Carnegie Come trattare gli altri e farseli amici.
  2. Poi applica almeno uno dei tre principi e osserva cosa succede. Non solo in loro, i tuoi allievi, ma anche e soprattutto in te.
  3. Se ti va, raccontamelo poi nei commenti all’articolo o su Facebook.

 
 

Dove comprare il libro

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