Credenze, filosofie o prospettive – la porta per il successo

Ciò che credi determina ciò che fai e quindi ciò che ottieni o non ottieni. La mente offre una vasta cassetta degli attrezzi tra i quali scegliere per ottenere i risultati che vogliamo. Tutto sta nelle credenze, filosofie o prospettive adottate che ci indirizzano a questo o quell’altro attrezzo.

 
Il portoncino di casa mia ha iniziato ad aprirsi con difficoltà.
Mia figlia ha pensato che non fosse ben allineato coi cardini: mi aiutava ad aprirlo tenendolo tirato per la maniglia facendo una grossa fatica.
Io ho pensato che se assestavo un calcio nel punto giusto, aiutavo la serratura e così lo aprivo. Ma ben presto il trucco ha smesso di funzionare e mi trovavo a tirare calci ad una porta che rimaneva chiusa.
Mio marito ha pensato che una parte della serratura non entrasse come dovuto nell’altra e quindi tentava di aprirlo prendendolo a spallate, quasi scardinandolo, per vedere se la faceva saltare al livello giusto. Di solito io o mia figlia, dall’interno, arrivavamo in suo soccorso aprendolo.
Un amico ha pensato che il problema non stesse nel portoncino ma nelle chiavi: i dentini non sono più affilati e diritti, questo gli pareva senz’altro chiaro da un confronto delle chiavi stesse (e senza guardare il portoncino!).
Arriva il tecnico e non prova neppure. Sa già quale sportellino aprire, dove lubrificare e come rendere tutto magicamente fluido di nuovo.
I pensieri da cui partiamo sono la prospettiva in cui ci muoviamo. I tuoi sono una gabbia o una rampa di lancio?
I pensieri da cui partiamo sono il retino con cui peschiamo le soluzioni. Quali maglie ha il tuo? Importante cambiare retino se le maglie non pescano niente.
Lo stesso problema, lo stesso risultato voluto: basta cambiare credenze, filosofia o prospettiva e arriva come per magia.
Spesso trattiamo il nostro corpo, pure la nostra vita intera, proprio come quel portoncino: con violenza perché assumiamo ipotesi errate, sbagliando perché crediamo di essere nel giusto, rischiando di spaccare tutto perché non vogliamo spendere due euro per chiedere assistenza a chi se ne intende. E soprattutto perché siamo incapaci di adottare una prospettiva migliore, una filosofia più performante, una credenza meno limitante.