Tramite il video di Skype osservavo lei, il corpo.
Parlava e anche se non avesse parlato intuivo il suo Sé, la lei interiore, quella negativa che indicava le circostanze perché non poteva frequentare la palestra. Ogni volta che dici: “Vorrei ma non posso perché…” stai introducendo una circostanza. O meglio, lasci che qualcosa di esterno a te controlli il tuo interno e, così facendo, strozzi la tua vita intera. Insomma, il corpo sullo schermo parlava e mi mostrava appieno quella persona dentro che ha sempre paura, poco consapevole di sé stessa, priva di fiducia e cieca di desideri. Eppure, all’improvviso raccontando, e poi raccontando ancora, arrivò l’altra.
Chi era l’altra?
Era l’altro “Sé importante”. Quella che sa cosa vuole, ha fiducia in sé stessa, sorride alle immagini mentali chiare dei suoi desideri. L’altro sé è quella che può fare perché ci crede. Lei, il suo corpo, si illuminò di un sorriso stupendo mentre il ricordo della sua miglior forma fisica e del peso corporeo a lei adatto usciva snocciolato nel suo racconto. L’altro Sé si era mostrato a me che l’ascoltavo. Aveva fatto capolino aprendo un’espressione stupenda con il sorriso e il brillio negli occhi. Era bellissima.
Adesso dovevo solo organizzare l’incontro tra lei e quel Sé.
E si sarebbero incontrati nel corpo dei suoi sogni.
Finalmente.
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Da: Rossella Pruneti, “Come sopravvivere ai tuoi primi 30 giorni in palestra”, prossima pubblicazione RP Publishing 2017
… un libro dedicato ad ogni persona che ancora cerca la motivazione per iniziare la palestra (e la dieta) e non ha conosciuto l’altro “SĂ© importante”.