Ti è mai capitato di sentirti sotto una fragile campana di vetro?
Sei protetto da chi ti vuole bene ma, molto spesso, non sai magari da chi e da quale parte, arriva un sasso che spacca tutto e ti trovi sperso in mezzo ad uno spazio sconfinato e inospitale?
Hai grandi sogni e progetti poi a un certo punto non sai più in quale direzione andare e non ti riconosci neanche nella direzione che tanto volevi intraprendere?
Guardavi con tanta gioia ad un progetto e con una parola ti hanno sporcato le lenti rosa che indossavi?
Ti viene fatto credere la vita da copertina delle persone su Facebook e ti senti triste? I tuoi genitori hanno segato con sarcasmo il tuo progetto di vita?
Il tuo partner ti fa sentire inadeguato e quasi si vergogna di te?
I tuoi amici sono bastardi perché sono interessati a ciò che fai ma intimamente godono di ciò che non riesci a fare?
Non riesci a portare a termine le tue cose importanti perché tanti si approfittano e devi essere sempre disponibile per loro prima che per te stesso?
Vai a vivere in un castello medioevale con tre mura. Metaforicamente, ovvio!
Il sistema funziona a meraviglia.
Le tre mura sono una tecnica necessaria per immunizzarsi da quanto viene dall’esterno contro te, i tuoi sogni e i tuoi progetti. Parole e situazioni che possono farti arrabbiare, scoraggiarti, impaurirti, deprimerti, renderti meno lucido e smorzare la tua motivazione. La tua capacità di accogliere emozioni, critiche e attacchi è direttamente collegata alla tua performance nello sport, nello studio, nel lavoro… e nella vita.
Il sistema immunitario delle tre mura per andare avanti nella tua realizzazione
Sono tre mura, confini immaginari nella tua mente. Visualizzale come quelle dei castelli medioevali.
Il primo muro
Procedendo dall’esterno, il primo muro è piuttosto ampio. Parte da te e si estende abbastanza in avanti, verso gli altri. È la prima linea di difesa. La sua altezza la regoli in modo che possano passare solo le persone che hanno un buon motivo per entrare in contatto con te. Suonano il campanello, bussano, ti chiamano ed entrano. Gli altri devono prima avere un contatto formale, farsi conoscere, avere una “lettera di presentazione”. Non accettare caramelle dagli sconosciuti, in pratica.
Il secondo muro
Il secondo muro è meno spazioso, ci rientrano senz’altro meno persone, non lo utilizzi sempre ma secondo le circostanze, oltre ad essere più alto. Possono passarlo soltanto chi ha qualcosa che a te serve (non solo oggetti, ma anche servizi, conoscenze, sentimenti), qualcosa in comune con te (per uno scambio reciproco), qualcosa che valga e non sia futile o nocivo. In questo spazio tra il primo e il secondo muro incontri le persone alle quali dedicare del tempo rappresenta un investimento e un arricchimento reciproco.
Il terzo muro
Il terzo muro è “alto come l’eternità”: è quello dove stai tu, una roccaforte grande tanto quanto per racchiudere te. È il tuo santuario, il tuo rifugio, il tuo centro di gravità. Non ci deve entrare alcuna persona se non te. Lì tu sei in contatto con la tua vera essenza e con la tua anima o il tuo Dio. Trovi forza, conforto e guida. Non sei sottoposto a stupide influenze e non sei ferito da commenti sciocchi. Arroccati sempre lì dentro quando gli altri ti scagliano pietre, quando non sai che strada prendere oppure lo sai ma gli altri ti vogliono fare credere che non valga la pena percorrerla. In questo luogo, stai certo che trovi sempre la soluzione ai tuoi problemi: è l’antro segreto che dà accesso a te, solo a te, alla tua mente e al tuo cuore. È luogo di meditazione e magazzino dei tuoi sogni. È come la Batcaverna, la struttura operativa sotterranea di Batman.
Cosa vuol dire? E come usarlo
La prima volta che ho ascoltato Napoleon Hill parlare delle “tre mura di protezione contro le forze esterne”* non ho capito bene. Ero però sicura che presto mi sarebbe balenato il significato.
Infatti.
Per prima cosa mi è venuto da pensare: “Come, vogliamo chiuderci agli altri? Vivere una vita da egoisti?”. No. Con queste mura di difesa filtri soltanto le influenze negative e ciò che ti fa perdere tempo. Continui (e devi continuare) ad assimilare e imparare da ogni persona che può insegnarti qualcosa di positivo e costruttivo. Non chiuderti alle critiche costruttive, però fai spazio alla tua crescita!
Poi mi è venuto in mente l’attuale panorama dei social network, dove la maggioranza di noi trascorre il tempo a leggere tutti e non essere spesso se stesso. Persi nel curiosare, commentare, like-are e invidiare la vita da copertina degli altri profili Facebook, ci dimentichiamo di essere grati per ciò che abbiamo e coltivare il nostro terreno.
Infine ho capito: le tre mura servono non per tenere lontani gli altri in maniera egoistica, ma per proteggere la nostra essenza. Se non abbiamo un nostro centro protetto e sacro, siamo “nessuno”: gli altri prenderebbero il nostro tempo indefinitamente perché glielo permettiamo, la nostra identità e autostima perché glielo permettiamo, la nostra stessa esistenza perché alla fine viviamo solo in relazione a ciò che gli altri dicono e like-ano di noi.
Le tre mura sono la costruzione di un grandioso eramo per essere te stesso. Questa è la prima cosa. Dopo, apri le porte agli altri.
Le tre mura ti ricordano anche un’altra importante cosa: dentro di te c’è tanta ricchezza e grandezza. Proteggila, coltivala e poi apriti donandola. Ma prima devi proteggerla.
Se tu dovessi progettare qualsiasi cosa senza il sistema delle tre mura, più spesso che mai saresti scoraggiato nei tuoi intenti. Amici, parenti e conoscenti, possono deriderti sulla strada del tuo successo. Devi possedere questo fortino dove ti arrocchi armato di fiducia in te stesso e perseveranza. Non c’è niente di male ad avere la possibilità di un “luogo” dove stare in pace tagliando fuori quelle persone che hanno interesse a svalutarti più che ad appoggiarti.
Sai perché il centro del castello è abitato solo da te?
Sii fiero di avere un centro in cui sei tu e solo tu. Soprattutto perché lì albergano quelle qualità inamovibili che ti rendono differente dagli altri. Soltanto tu e la tua mente potete lavorare a sgombrare, pulire e reimbiancare quella roccaforte. Non permetterlo ad alcun altro. Perché devi essere ciò che sei e fiero di ciò che sei, soprattutto per quelle (buone) qualità che ti rendono diverso da chiunque altro. Quella è la tua caverna incantata. E nella caverna in cui hai paura a entrare, sta il tesoro più prezioso: TU.
[Tweet “Nella caverna in cui hai paura a entrare, sta il tesoro più prezioso: TU.”]
Da sempre e ancora più oggi con la vertiginosa velocità con cui pubblichiamo selfie e post cercando i LIKE degli altri, sbavare per l’approvazione degli altri svuota noi stessi e ci fa dimenticare cosa ci rende speciali. Scordiamo che essere diversi, cioè essere noi stessi, è una forza mostruosa. Ed è bello. È l’unico modo per “vivere meravigliosamente e facilmente bene”.
Sai perché il centro del castello è tanto in alto?
Il centro del castello ti mette in una posizione perfetta per riguadagnare la prospettiva giusta sul tuo percorso. Non per niente la roccaforte è in alto e domina lo spazio intorno al castello: da lì, con calma, puoi scrutare dalle seconda mura fino a dove si perde lo sguardo… quando sei alla linea infinita dell’orizzonte, alza ancora lo sguardo e mira alle stelle. Ritrova la strada per i tuoi obiettivi elevandoti da solo, non stando nel fossato con la feccia che ti calpesta.
Sai perché il centro del castello è inespugnabile?
Perché lì sta la fiducia in te stesso e quella è la forza più grande che possa esistere. Con quella forza raggiungi i tuoi sogni, non con gli elogi più o meno sinceri e attenti della folla ammassata oltre il primo muro. Che li fai entrare a fare? Quelli non ti urlano altro che: “Non sei capace, non sei forte abbastanza, non ce la farai mai, sei il solito”. Non senti ancora le loro frasi orrende nelle tue orecchie, che ti fanno respirare affannato perché ti tolgono tranquillità e concentrazione per vivere davvero? Non lo capisci che lasciandoli entrare nel tuo castello sbraitando quelle cose, hai finito per credere loro?
Bene: tu sei prezioso, tu sei grande e forte, questo è il tuo castello e non devi permettere a chiunque di imbrattarlo.
Sai perché il centro del castello è una protezione?
É vero, ti proteggi lì dentro. E allora? Liberatorio, umano e sferzante riconoscere di essere deboli, magari chiedere aiuto alle persone giuste, soprattutto tirare fuori i propri artigli e il proprio fegato. Ti dà una misura di cosa puoi e non puoi fare, solitamente portandoti a fare di più e a lottare meglio. Non sei presuntuoso vantando una forza che poi magari non hai. Sei un debole che invece tira fuori risorse che magari nessuno pensava avessi.
Impara ad accedere nella tua roccaforte anche quando sei in mezzo agli altri e arrivano i sassi contro la tua campana di vetro. Molti personaggi famosi sono persone di successo perché possiedono questa capacità di immunizzarsi alle critiche e ricordarsi sempre CHI SONO, non assumere la volatile e variopinta identità incollata loro dalle critiche più o meno benevole degli altri.
Ti do un consiglio bastardo. Rammenta sempre chi sei. Gli altri lo faranno. Fanne la tua armatura e non potrà mai essere usata contro di te.
– Tyrion Lannister a Jon Snow in Il trono di spade (Game of Thrones), serie TV.
[Tweet “Rammenta sempre chi sei. Fanne la tua armatura e non potrà mai essere usata contro di te. – Tyrion Lannister”]
In pratica…
Gioca ad essere imperturbabile.
Usa la tecnica del distacco: ascolta le critiche separandole dalle tue emozioni estreme. Prova a considerare le critiche che ascolti come applicate a un’altra persona, non a te, e valutale senza essere accecato dall’amor proprio. Valuta cosa ci può essere di buono ma non prenderle mai troppo “sul personale”.
Non isolarti.
Lo scopo delle tre mura non è solo renderti migliore come un diamante grezzo in una miniera. Quando stai nella tua roccaforte, lo fai per affinarti e uscire con una marcia in più e stare meglio nel mondo. Levigherai il tuo diamante per portare ricchezza a te e agli altri. Sosta sempre dopo il secondo muro con le persone che possono aiutarti davvero. E fai che sia un arricchimento e un supporto reciproco.
Un pegno per tornare sempre a casa.
Trovati una frase d’appiglio che ti permetta di arrampicarti rapidamente alla tua roccaforte se dovessi averne bisogno durante la giornata o una situazione particolare. Un’affermazione o un mantra, facile da ripetere, che ti dia forza quando senti che stai per crollare. Qualcosa che ripeti dentro di te, che ha valore per te, che ti teletrasporta a prendere forza nella tua roccaforte.
Grato di essere e di avere.
Apprezza quello che hai. Pensa ogni giorno con gratitudine a cosa c’è al centro del tuo castello scrivendolo la mattina e poi la sera. Quando le cose vanno male e la mente parte per la tangente, riportarla su elementi positivi è come tornare nella roccaforte e ritrovare te stesso.
Vacanza, sport e tempo libero.
Ritagliati momenti concreti di “ritiro” dal lavoro, dallo studio o anche solo dal chiacchiericcio di Facebook. Leggi un libro o, meglio ancora, pratica uno sport.
Respira.
Il centro del tuo castello è in alto anche perché tu possa respirare bene e respirare aria fresca. Respirare è l’unico gancio concreto che hai con il qui ed ora, con la vita. Respira e porta la tua mente a trattare ciò che importa adesso, senza divagare dietro alle negatività. Chiudi la porta, siediti e respira. Oppure esci fuori, appoggiati alla balaustra e respira. Non è facile concentrarsi sul respiro ed evitare che riaffiorino i mille pensieri. Allenati a farlo, partendo anche solo da pochi secondi.
Bibliografia
NAPOLEON HILL: The Complete Rare Teachings of Napoleon Hill (English Edition)
NAPOLEON HILL: Grow Rich!: With Peace of Mind