Sapete che già possedete un attrezzo potentissimo per non fermarvi mai, passo dopo passo, idea dietro idea, sulla strada del successo? E vorreste usarlo dedicandogli una piccola parte del tempo libero?
Perché, il successo è una strada?
[Tweet “Non solo c’è una (o più di una) strada per il successo, ma il successo stesso è una strada.”]
Una delle definizioni più belle di “successo” è: “la progressiva realizzazione di un valido ideale” (Earl Nightingale). Cosa significhi “valido” lo lascio all’interpretazione personale, perché ognuno, all’interno di una morale di base, ha sogni e priorità individuali. Prendete il concetto di “ideale da raggiungere”. In un certo senso è un problema da risolvere: al momento sono in un punto e voglio arrivare al punto dell’ideale. Il successo è risolvere il problema di spostarsi dal punto iniziale al punto finale, un processo per colmare le differenze tra ciò che sono e ciò che vorrei essere, un lavoro per raggiungere una cosa, il pensare per ottenere un risultato. Cervantes ha scritto che la strada del viaggio verso la locanda è meglio della locanda da raggiungere, perché con la strada ci muoviamo, con la locanda ci fermiamo. La palestra, cioè l’allenamento in vista di una gara, è meglio della gara stessa.
Usare la testa
Bene, quell’attrezzo da usare è la vostra mente. E questo è un esercizio per attingere alla mente e risolvere un problema o fare un salto di qualità.
Occorrente
- un’ora al giorno, cinque giorni su sette
- un foglio di carta e una penna oppure un’applicazione che permette di prendere note
Non dico ironicamente che l’occorrente è pure la mente, perchè tutti ne siamo dotati, per quanto la disprezziamo e sottoutilizziamo. Lo sapete. Basta con questo atteggiamento: la mente è ciò che ci distingue da un sasso o da un bruco. Dobbiamo andarne orgogliosi, non vergognarcene.
Procedura
In cima alla pagina scrivete l’obiettivo principale (il valido ideale), in modo semplice ma chiaro.
Sotto scrivete almeno 20 idee su come migliorare ciò che fate ORA, ogni giorno. Il futuro si costruisce (e si cambia!) dal presente. Pensate a come rendere meglio quanto fate ora.
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Regole
Scrivete ogni idea, anche se vi pare assurda o impraticabile. Le scremerete dopo.
Mirate a scriverne 20 ma alle volte può essere anche soltanto 1, altre volte addirittura 40.
Non è detto che ne applichiate alcune, figuriamoci tutte. Il senso dell’esercizio è almeno trovare quella che farà la differenza e, ancora per il fatto che il viaggio è meglio dell’arrivo, è utile lo stesso processo di fare l’esercizio più del risultato di trovare l’idea.
Osservazioni
Può capitare che l’esercizio metta in moto a livello subconscio la ricerca di idee e soluzioni che poi affiorano durante la giornata o in momenti diversi dall’ora dedicata all’esercizio stesso. Va bene, anzi benissimo. Tutto regolare!
Vantaggi
Pensando 20 idee al giorno, 5 volte la settimana, su come migliorarti, ne hai 100 la settimana, 400 in un mese e 4800 in un anno. Vuoi che tra quelle migliaia non ci sia anche solo una, magari proprio l’unica, che ti farà vincere?
Questo esercizio non solo è una macchina per produrre idee (anche un centinaio a settimana… volete ce ne sia una valida che farà la differenza?) ma permette di:
- fare pensare a ciò che volete per un’ora al giorno (lucidità, concentrazione, focus);
- correggere continuamente la rotta controllandola con attenzione ad ogni messaggio invia il corpo o la mente;
- spingere bene nell’inconscio ciò che desiderate e una volta lì ci rimane per tutto il giorno, guidando le vostre scelte e azioni con una forza tale che diventerà più facile percorrere la strada anche fosse in salita o un’arrampicata;
Bene, lo facciamo? Ma a cosa serve? 🙂
Ad esempio, un atleta può usare questo esercizio per trovare varianti e accorgimenti volti a rendere massima la performance. Un imprenditore per sviscerare nuovi modi per fare eccellere la propria azienda. Uno studente per scrivere una tesi oppure organizzare il piano di studi.
Nel bodybuilding già il fatto stesso di allenarsi consapevolmente con i 3, 4, 5 o 7 workout settimanali è una forma di questo esercizio: ad ogni allenamento possono (devono) venire idee (a te o al tuo coach atletico) su come affinare il programma e migliorare il risultato. Spesso è anche il risultato spontaneo di un feedback con il proprio corpo. Lo scopo dell’esercizio è attingere alla propria mente, ad ogni modo. Abbiamo e sappiamo già dentro di noi molte cose per ottenere ciò che vogliamo, proprio perché ciò che vogliamo è nato da un’immagine (un pensiero, un’emozione) dentro di noi.
Se ti vengono idee durante l’allenamento, annotale velocemente o registrale. Altrimenti nell’ora che fai l’esercizio, ripensa all’allenamento appena fatto e scandaglia tutte le idee possibili per migliorarlo e migliorarti.
[Tweet “Il bodybuilding agonistico ingloba meccanismi per il goal setting e il successo veramente potenti.”]
Il bodybuilding agonistico ingloba meccanismi per il goal setting e il successo veramente potenti. Molte pratiche sono identiche a quelle proposte da mental coach e motivatori di varie scuole. Qualcuno ha detto che il bodybuilding è una grande parafrasi della vita e in parte è vero ma perché, volendo, ogni attività umana rispecchia la vita e le sue leggi. Quanto imparato dal bodybuilding agonistico può essere applicato per il successo in altri settori. E pensate quanto può ottenere se applicata a qualsiasi problema o impresa una pratica che cambia il corpo umano e doma variabili tanto complesse quanto la volontà e il senso di fame al raggiungimento di un valido obiettivo.
Troppo lavoro? Troppo maniacali?
Io la penso come Earl Nightingale ancora una volta:
“Impegnati in un’attività che scoprirai essere un profondo interesse personale, qualcosa che ti diverta nel lavorarci da dieci a quindici ore al giorno, e il resto del tempo pensandoci su.”
Questo è ciò che porta al successo. Immancabilmente.
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